martedì 29 ottobre 2013

Luca Stefanelli ha lasciato il Pd

È una decisione sofferta, dolorosa, pesante.

 
 
Luca ha lasciato il PD.
È una decisione sofferta, dolorosa, pesante.
È una decisione che merita alcune riflessioni, perché la scelta di Luca è la scelta di tanti giovani prima di lui. Ragazzi e ragazze che si erano avvicinati al PD e alla politica con il desiderio di dare un contributo, con la volontà di occuparsi della città, con il sogno di mettere in campo un modo sano di vivere l’impegno e la militanza politica. Lollo, Marina, Enrico, Tania, Elisa, Mattia, Alessandra, Nicola, Caterina, Barbara, io, e tanti altri… Storie e persone diverse, unite però da un afflato comune: rendere la politica un’occasione per vivere in un mondo migliore.
Perché tutto questo? Perché chi decide di impegnarsi mettendo a disposizione di un progetto politico la sua intelligenza, il suo entusiasmo, la sua voglia di fare, viene sistematicamente deluso e tradito? Perché il PD, che è un progetto meraviglioso sulla carta, non riesce a trovare una sua traduzione pratica e continua a lasciarsi travolgere da interessi personali, cattive pratiche e metodi scorretti?
Luca è mio marito, è vero, ma prima di essere mio marito era un compagno di partito, un amico con cui condividere idee, valori e un’idea di città più bella e sostenibile.
Ricordo l’entusiasmo del 2007, il congresso cittadino che ha visto Luca Capogruppo del PD, il lavoro serio e partecipato nella Coalizione Fano Vale, l’amarezza della sconfitta, e poi il congresso nazionale di partito che ha incoronato Bersani segretario… ricordo le iniziative, le discussioni, la stanchezza di organizzare al meglio le cose e l’enorme soddisfazione quando le cose andavano bene… eravamo in tanti, eravamo diversi, spesso avevamo posizioni contrastanti, a volte ci scontravamo, ma eravamo un gruppo fresco, entusiasta, onesto e libero. 
Poi le cose sono cambiate, sono iniziati gli scontri tra gli ex, è iniziata una dialettica nauseante tra i buoni e i cattivi, e la politica fanese si è ridotta a una diatriba sterile tra persone, tutte volte solo a criticarsi, a delegittimarsi e a farsi gratuitamente del male, con gravi sconfinamenti nelle vite private e professionali.
Marchegiani doveva essere la persona capace di riportare la politica al centro: un uomo intelligente e di esperienza, in grado di riaccendere gli entusiasmi e rendere tutti protagonisti di un nuovo progetto di città. Luca credeva in lui e come Luca, anche io e anche altri, abbiamo guardato la sua elezione come una grande occasione per il PD di Fano e per l’intera città.
Eppure, in questi mesi, Marchegiani ha messo in campo comportamenti poco democratici, ha abusato del suo ruolo inventandosi regolamenti e metodi non previsti dallo Statuto del PD, e soprattutto ha evitato di prendersi quelle responsabilità che gli competevano: organizzare la conferenza programmatica, costruire l’alleanza, stabilire una data per le Primarie di questa città. Appuntamenti, questi, che, come aveva ben puntualizzato in occasione della sua nomina a segretario, avrebbero dovuto occupare i mesi di settembre e di ottobre.
Allora è bene mettere le cose in ordine, in modo tale che i cittadini possano capire chi ha cercato il pretesto per arrivare a questa scelta dolorosa e difficile del consigliere Stefanelli.
A giugno, prima del congresso cittadino del PD, Marchegiani aveva assicurato: non ho intenzione di candidarmi, solo di fare il segretario.
A luglio, in occasione del congresso, nella relazione Marchegiani aveva preso un impegno molto preciso con gli iscritti: nei mesi di settembre metterò in campo la conferenza programmatica e costruirò l’alleanza, a metà di ottobre si svolgeranno le primarie di coalizione.
A fine agosto, Stefanelli aveva informato Marchegiani, invitandolo, della sua iniziativa dal titolo ConViviAmo Fano.
Il 6 settembre, Stefanelli aveva partecipato alla segreteria del PD dando assicurazioni che il suo lavoro voleva essere solo un contributo per il PD di Fano e che le discussioni non sarebbero uscite prima della conferenza programmatica.
L’8 settembre, Marchegiani aveva commentato sulla stampa: Stefanelli sta facendo un percorso parallelo.
Nei primi quindici giorni di settembre, Marchegiani aveva partecipato a una riunione presso il PD provinciale, insieme al segretario del PD di Pesaro e a quello di Urbino in cui il segretario organizzativo provinciale Gostoli aveva ribadito che, per partecipare alle primarie di coalizione, gli iscritti al Pd dovevano rispettare l’articolo 18 dello Statuto, ossia raccogliere le firme necessarie tra gli iscritti.
Il giorno 26 settembre, Marchegiani inviava una lettera a tutti gli iscritti del PD in cui proponeva una consultazione interna all’assemblea comunale per la scelta del candidato sindaco del PD. Scelta che contraddiceva e viola in modo molto grave l’articolo 18 dello Statuto Nazionale e l’articolo 21 dello Statuto Regionale, perché non si possono usare ampie forme di consultazione per la scelta dei candidati a Sindaco e l’unico regolamento valido è quello statutario.
I primi di ottobre, Stefanelli chiede a Marchegiani un appuntamento per chiarire la situazione. Marchegiani gli risponde di andare nel suo studio. Stefanelli ribadisce che vuole parlare con il segretario del PD, non con l’architetto, e lo invita a prendere un caffè in piazza in modo da discutere apertamente, senza fraintendimenti o errate interpretazioni. Marchigiani rifiuta, sottolineando che l’unica sede seria in cui parlare è il partito.
Il 15 ottobre, si svolge l’invenzione tutta fanese delle consultazione dell’assemblea comunale e Marchegiani, unico candidato, viene eletto candidato a sindaco del PD con il 75% dei voti.
Il 16 ottobre, la segreteria del PD di Fano, comunica alla stampa che l’unico candidato del PD alle Primarie di Coalizione è Stefano Marchegiani.
Il 16 di ottobre, nonostante tutto, Stefanelli esulta alla doppia candidatura sostenendo che così il PD è più vero e può rappresentare tutte le anime. Anzi, definisce le future Primarie, una festa della Democrazia e richiede al segretario un impegno per date e regole certe.
Il 24 ottobre, Marchegiani annuncia che convocherà il tavolo della coalizione in cui parteciperanno i segretari di partito e i candidati Marchegiani, Seri e Mascarin.
Il 25 ottobre, Marchegiani partecipa alla riunione del circolo di Pontesasso-Marotta e afferma pubblicamente che le firme di Stefanelli non valgono niente.
Il 28 ottobre, Marchegiani, intervistato da Fano Informa, commenta: “Io non ho mai detto che i moduli di Stefanelli sono fasulli”.
Oggi Marchegiani dice che Luca ha cercato un pretesto per uscire dal PD e ieri ha festeggiato, insieme ad altri, l’ennesima risorsa che se ne va da questo partito.
Marta Costantini

Nessun commento:

Posta un commento