venerdì 22 novembre 2013

Comunicato Stampa


CI VOGLIONO POLITICHE PROGRESSISTE E CORAGGIOSE

 

Per chiunque, lasciare un Partito che ha contribuito a fondare, non è mai scelta facile.

 
Conosco la sofferenza, prima e dopo la decisione. Una sofferenza che ho vissuto in prima persona pochi giorni fa.  Massimo rispetto per chi resta, ma stima e fiducia per chi, con coerenza e con la forza delle proprie idee e dei propri valori, decide di intraprendere nuovi percorsi e sceglie di mettersi in gioco in un nuovo cammino, sicuramente in salita, ma rispettoso dei propri ideali. Il tutto senza tradire nessuno e, soprattutto, senza tradire la propria storia.

 
Ecco. Questo mi avvicina e mi rende solidale, dal punto di vista umano e di azione politica, con Mirco Carloni. Soprattutto oggi, in cui i nostri rispettivi partiti, molto diversi per storia, impostazione, programmi e idee fondanti, si ritrovano svuotati di identità politica. Come dire che PD e PDL sono, purtroppo, partiti incapaci di svolgere un ruolo incisivo di azione politica, il che li ha resi immobili e sterili, persi dietro logiche interne, personalismi e corse alle poltrone. Un esempio, cioè, di apparato di potere, lontano dalla gente e incapace di leggere e interpretare il profondo cambiamento socio-economico in corso.

 
Ovviamente io e Carloni siamo diversi, eppure in questo momento, questa nostra scelta autonoma di lasciare il partito di appartenenza e di occuparci delle questioni politiche, nazionali e locali, con coerenza e serietà, ci avvicina e ci rende simili. Così come ci accomuna la passione e l’entusiasmo per la Politica con la P maiuscola, e il desiderio di una Fano più bella e più accogliente sotto tutti i punti di vista.

 
Entrambi, abbiamo iniziato a far politica da giovanissimi, abbiamo avuto momenti di duro scontro, sempre nel rispetto delle diverse posizioni politiche, ma abbiamo anche maturato, in tempi non sospetti l'esigenza di mettere a disposizione della nostra Città, competenze e serietà intorno a programmi chiari che avrebbero dovuto rilanciare l’economia, le infrastrutture, i servizi alla persona, la salute e la qualità del nostro territorio. Ossia un concetto di governabilità di una città, capace di andare al di là delle appartenenze ideologiche, per offrire risposte concrete, affidabili e serie.

Due anni fa, non avremmo mai pensato di essere i precursori di "larghe intese" fatte alla luce del sole, senza ambiguità di sorta, senza liste che "pescano" a destra e sinistra.

 
Sottolineo questo perché, oggi come allora, sono convinto, purtroppo, che il centro Sinistra, a Fano, non sia autosufficiente per vincere e governare. E perché credo che in un momento di crisi economica come questo, in un momento di precarietà di condizioni di vita, la politica dovrebbe assumersi solo la responsabilità di dare risposte chiare e di mettere in campo programmi e progetti concreti volti a offrire qualità e servizi. Il tutto senza trincerarsi dietro opposizioni concettuali, ideologismi di sorta e senza pregiudiziali; anzi con la voglia di mettere a disposizione risorse, competenze, e gli uomini e le donne migliori.

 
L’esperienza Aguzzi, dopo dieci anni, non ha sortito alcun cambiamento, anzi  lo slogan “a Fano si cambia", è stato disatteso proprio perché ha messo in campo politiche quanto mai conservatrici. Il che mi porta a credere che, oggi, chi si propone in continuità con questa impostazione, è anacronistico e non mi convince.

 
Oggi più che mai ci vogliono politiche progressiste e coraggiose, che riportino Fano al livello che merita, in modo da farla ritornare a dialogare con il resto del mondo.

Le politiche delle Grandi coalizioni, devono servire per un periodo, per fare sinergia e per affrontare con grande senso di responsabilità una crisi, che la mia generazione non ha mai conosciuto.

È proprio la mia generazione che deve avere il coraggio di guidare questo processo con coraggio e a testa alta.

È  la mia generazione che deve tornare a far sognare Fano.

 

Luca Stefanelli

Consigliere comunale e candidato a Sindaco della città di Fano

 

Fano, 22 novembre 2013

 

mercoledì 6 novembre 2013


LE RESPONSABILITA' SONO SOLO DEI DIRIGENTI DEL PD

 

E' ora di mettere le cose in fila e fare un po' d'ordine nel caos di questi giorni.

Quello che sta succedendo ha infatti un nome e un cognome: responsabilità e inconsistenza del Partito Democratico, o meglio di quei dirigenti che hanno occupato ruoli e segreterie, indebolendo la partecipazione, il confronto delle idee, la diversità come occasione di confronto e di dialogo.

L'immobilismo di questo partito è sotto gli occhi di tutti, così come l'abuso dei ruoli, l'antidemocrazia dei metodi, la parzialità delle scelte e l'incapacità di leggere la città se non attraverso personalismi e interessi di parte.

 Io l'ho detto per mesi e mesi. Io ci ho provato per mesi e mesi.

 Se Marchegiani avesse voluto cambiare il partito, mettere in campo metodi democratici, condividere un dialogo e una partecipazione vera tra i militanti, tanto più se uomini e donne con ruoli istituzionali, avrebbe dovuto essere coerente con l'impegno preso con il partito durante il congresso: costruire l'alleanza, condividere un programma e fare le Primarie. E non fingere un giochetto inesistente, mentre sottobanco stringeva accordi, ben sapendo di essere sotto scacco di Minardi e Renzoni che, tra l’altro, hanno gonfiato il tesseramento minando l’autenticità e la trasparenza del PD, come purtroppo sta accadendo in gran parte d’Italia.

 Io sono una persona seria, non ho mai avuto secondi fini e ho sempre messo il mio entusiasmo e le mie risorse a disposizione del partito in cui militavo e credevo. Il partito democratico, però, non mi ha permesso alcuna agibilità e sono uscito proprio per senso di responsabilità e per essere un contributo per questa città.

 Quello che è successo ai miei compagni di partito e colleghi di consiglio comunale, è frutto degli stessi metodi e delle stesse pratiche antidemocratiche proprie del PD e, come loro, tanti altri uomini e donne, tanti altri giovani, se ne sono andati in questi periodi e negli stessi tempi.

Sono state scelte coerenti, lo ripeto, compiute nel rispetto della politica e di questa città.

Allora adesso, è troppo facile fare finta di niente, non farsi mai un esame di coscienza e gridare al tradimento, mentre è stata una precisa volontà di qualcuno arrivare a questa situazione. 

 Quello che succederà, d'ora in poi, non lo posso prevedere. Da parte mia, dico solo che non mi piace che si abusino di parole come trasformismi e inciuci, solo per coprire le vere responsabilità e i reali drammi politici di questa città. Responsabilità e drammi di cui occorre dare conto per rispetto di Fano e dei suoi cittadini.

 Se Sanchioni vuole candidarsi a Sindaco, libero di farlo. Se la coalizione Uniti per Fano crede che Sanchioni sia l'uomo giusto per mettere tutti d'accordo su idee e progetti per questa città, liberi di farlo.

 Io, da parte mia, continuerò ad essere un uomo libero e coerente, con le mie idee, i miei progetti e la voglia di ridare speranze e futuro a questa città.

Aspetto idee chiare, programmi concreti e non solo nomi di leader decisi a tavolino. Auspico un dialogo aperto e franco.

 
LUCA STEFANELLI

Consigliere comunale