venerdì 6 settembre 2013


SABATO 7 SETTEMBRE 2013, CONVIVIAMO FANO

ConViviAmo Fano è il titolo della prima tavola rotonda per iniziare un confronto di idee sulla nostra città. Un incontro di uomini e donne, politici, tecnici, esperti, che hanno a cuore il benessere della nostra comunità e che da anni sono impegnati su tanti temi, per ripensare il nostro territorio e mettere in campo buone pratiche e sostenibilità.

ConViviAmo Fano significa CONdivisione e CONfronto, vuol dire VIVere Fano non più da spettatori passivi, ma da protagonisti responsabili e impegnati, simboleggia AMOre per la nostra città, passione ed entusiasmo. Un mix, dunque, di servizio, impegno, responsabilità, partecipazione, ascolto, studio, che soli possono ridare valore e senso a una politica come attività libera e disinteressata per il bene della propria comunità di riferimento.

Obiettivo di questo appuntamento è infatti solo quello di offrire un contributo di idee e di possibili pratiche da mettere a disposizione del PD di Fano e del centrosinistra tutto, per collaborare a costruire un’alternativa seria e impegnata in vista delle prossime elezioni amministrative.

Il tutto, senza interessi personali o di parte, convinto che la principale responsabilità di un amministratore appassionato sia quello di mettersi al servizio della politica e della città.

Ripartire dalla città: ecco cosa penso sia il compito della politica e del partito di cui faccio parte. Un concetto in apparenza banale, eppure poco messo in pratica.

Ripartire dalla città ha per me vari significati e impone, prima di tutto, un esame di coscienza e un’assunzione di responsabilità sul mio e il nostro operato, in questi anni.

Siamo stati veramente vicini alla città, abbiamo ascoltato le sue domande e i suoi bisogni, siamo stati in grado di interpretare le sue crisi e i suoi cambiamenti, oppure ci siamo limitati a comportamenti autoreferenziali e pregiudiziali distaccandoci sempre di più dalla realtà sociale, produttiva e culturale del nostro territorio?

Abbiamo pensato più a noi stessi, ai problemi interni del nostro partito, alla dialettica tra personaggi e correnti, oppure siamo stati realmente in grado di cogliere i sentimenti e le richieste delle persone?

Ecco, io penso che potevamo fare molto meglio e molto di più. Basta, infatti, accendere un computer, entrare in uno dei tanti siti web a servizio dell’informazione della nostra città, per accorgersi che noi non ci siamo quasi per niente. Oppure se ci siamo, ci siamo in modo limitato e parziale e troppo, troppo spesso, con le nostre beghe personali o di corrente.

D’altra parte, in questi anni, abbiamo ascoltato e letto tante ricette diverse sui giusti ingredienti per realizzare una POLITICA NUOVA: il mio partito ha a lungo discusso, e lo sta facendo tuttora, se è meglio rottamare o costruire un nuovo patto generazionale; il centro destra si sta logorando intorno al dibattito se è meglio lasciare la propria impresa partito ancora in mano al suo creatore e leader o se sia meglio sostituirlo con un nuovo management, i grillini hanno entusiasmato le folle allo slogan: è tutto uno schifo, buttiamo via tutto e ricominciamo da capo.

Tutto questo non mi entusiasma, non mi appassiona e non lo trovo affatto significativo o produttivo.

Allora io ripeto: ripartiamo dalla città perché solo così potremmo mettere un campo una POLITICA NUOVA, nuove pratiche e diventare così interlocutori affidabili, credibili e seri.

Allora vengo al dunque: per me, infatti, ripartire dalla città è un percorso che prevedere queste tappe:

1.     LO STUDIO. Possiamo infatti capire questa città e i cambiamenti  che le rapide trasformazioni economico-sociali- politiche-culturali degli ultimi anni hanno prodotto, solo se ci mettiamo con umiltà a leggere la FANO di oggi. Torniamo tra i lavoratori, gli artigiani, i commercianti, i giovani, le donne, i professionisti, gli insegnanti, i pensionati, le associazioni, ascoltiamo, dialoghiamo, facciamo sentire loro che ci stanno a cuore le loro esigenze e i loro problemi. Non diamo nulla per scontato e non interloquiamo in modo pregiudiziale, anzi usiamo l’empatia come chiave di comunicazione.

 

2.     L’ELABORAZIONE DELLE IDEE. Possiamo infatti essere produttivi, positivi, e proficui per la nostra città solo se ricerchiamo nuove condizioni di speranza con idee chiare, forti e innovative. Il che vuol dire, che il nostro dovere di fronte a comunità locali assuefatte a certi modelli di vita e culturali è quello di scuoterle e di ridisegnare un orizzonte di convivenza civile fondato sulla solidarietà, il multiculturalismo, il sapere, la salute ed il recupero del lavoro come elemento fondante dell’identità individuale e collettiva.  Fano merita di ricevere dalla politica risposte adeguate di fronte alla crisi che ha colpito pesantemente l’economia e settori produttivi quali la cantieristica, l’abbigliamento e l’edilizia, tra i più importanti della città e della regione. Fano merita investimenti sul sapere, la cultura, l’innovazione, e una programmazione seria capace di migliorare la coesione sociale, la qualità dei servizi e il benessere collettivo. Fano merita un nuovo turismo, nuovi spazi per i bambini e per i giovani, nuove iniziative e eventi capaci di attrarre e divertire le persone. D’altra parte, Fano merita di uscire dall’isolamento in cui è stata confinata da una cultura del campanile per ritornare ad essere protagonista nella nostra provincia, nella nostra regione, nel nostro paese.

 

3.      LA PERSONALIZZAZIONE. Possiamo infatti essere coerenti e credibili solo se affrontiamo i  dibattiti sul “CHI?” alla fine del percorso. Il che vuol dire che prima di chiedersi qual è la persona migliore da mettere in campo, dovremmo rispondere al “COSA?” e al “COME?” (idee e progetti). Il “chi”, oltretutto, non sarà una persona singola, ma l’insieme degli uomini e donne che sapranno interpretare al meglio le idee elaborate con competenza, impegno e serietà.

 

Per queste ragioni, come ho scritto in questo blog, voglio metterci la faccia, ossia ho dato la mia disponibilità per vivere questo entusiasmante percorso.

Per queste ragioni mi sono speso, con sacrificio e impegno, a organizzare questo momento di condivisione e confronto.

 

Luca Stefanelli

Consigliere Comunale PD

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