SABATO 7 SETTEMBRE 2013, CONVIVIAMO FANO
ConViviAmo Fano è il titolo della prima tavola rotonda per iniziare
un confronto di idee sulla nostra città. Un incontro di uomini e donne,
politici, tecnici, esperti, che hanno a cuore il benessere della nostra comunità
e che da anni sono impegnati su tanti temi, per ripensare il nostro territorio
e mettere in campo buone pratiche e sostenibilità.
ConViviAmo Fano significa CONdivisione
e CONfronto, vuol dire VIVere Fano non più da spettatori
passivi, ma da protagonisti responsabili e impegnati, simboleggia AMOre per la nostra città, passione ed
entusiasmo. Un mix, dunque, di servizio, impegno, responsabilità,
partecipazione, ascolto, studio, che soli possono ridare valore e senso a una
politica come attività libera e disinteressata per il bene della propria
comunità di riferimento.
Obiettivo di questo appuntamento
è infatti solo quello di offrire un
contributo di idee e di possibili pratiche da mettere a disposizione del PD di
Fano e del centrosinistra tutto, per collaborare a costruire un’alternativa
seria e impegnata in vista delle prossime elezioni amministrative.
Il tutto, senza interessi personali o di parte, convinto che la principale
responsabilità di un amministratore appassionato sia quello di mettersi al servizio
della politica e della città.
Ripartire dalla città: ecco cosa penso sia il compito della
politica e del partito di cui faccio parte. Un concetto in apparenza banale,
eppure poco messo in pratica.
Ripartire dalla città ha per me
vari significati e impone, prima di tutto, un
esame di coscienza e un’assunzione di responsabilità sul mio e il nostro
operato, in questi anni.
Siamo stati veramente vicini alla
città, abbiamo ascoltato le sue domande e i suoi bisogni, siamo stati in grado
di interpretare le sue crisi e i suoi cambiamenti, oppure ci siamo limitati a
comportamenti autoreferenziali e pregiudiziali distaccandoci sempre di più
dalla realtà sociale, produttiva e culturale del nostro territorio?
Abbiamo pensato più a noi stessi,
ai problemi interni del nostro partito, alla dialettica tra personaggi e
correnti, oppure siamo stati realmente in grado di cogliere i sentimenti e le
richieste delle persone?
Ecco, io penso che potevamo fare molto meglio e molto di più. Basta,
infatti, accendere un computer, entrare in uno dei tanti siti web a servizio
dell’informazione della nostra città, per accorgersi che noi non ci siamo quasi
per niente. Oppure se ci siamo, ci siamo in modo limitato e parziale e troppo,
troppo spesso, con le nostre beghe personali o di corrente.
D’altra parte, in questi anni,
abbiamo ascoltato e letto tante ricette diverse sui giusti ingredienti per
realizzare una POLITICA NUOVA: il mio partito ha a lungo discusso, e lo sta
facendo tuttora, se è meglio rottamare o costruire un nuovo patto generazionale;
il centro destra si sta logorando intorno al dibattito se è meglio lasciare la
propria impresa partito ancora in mano al suo creatore e leader o se sia meglio
sostituirlo con un nuovo management, i grillini hanno entusiasmato le folle
allo slogan: è tutto uno schifo, buttiamo via tutto e ricominciamo da capo.
Tutto questo non mi entusiasma,
non mi appassiona e non lo trovo affatto significativo o produttivo.
Allora io ripeto: ripartiamo
dalla città perché solo così potremmo
mettere un campo una POLITICA NUOVA, nuove pratiche e diventare così
interlocutori affidabili, credibili e seri.
Allora vengo al dunque: per me,
infatti, ripartire dalla città è un
percorso che prevedere queste tappe:
1. LO STUDIO. Possiamo infatti capire
questa città e i cambiamenti che le
rapide trasformazioni economico-sociali- politiche-culturali degli ultimi anni
hanno prodotto, solo se ci mettiamo con umiltà a leggere la FANO di oggi.
Torniamo tra i lavoratori, gli artigiani, i commercianti, i giovani, le donne,
i professionisti, gli insegnanti, i pensionati, le associazioni, ascoltiamo,
dialoghiamo, facciamo sentire loro che ci stanno a cuore le loro esigenze e i
loro problemi. Non diamo nulla per scontato e non interloquiamo in modo
pregiudiziale, anzi usiamo l’empatia come chiave di comunicazione.
2. L’ELABORAZIONE DELLE IDEE. Possiamo
infatti essere produttivi, positivi, e proficui per la nostra città solo se
ricerchiamo nuove condizioni di speranza con idee chiare, forti e innovative.
Il che vuol dire, che il nostro dovere di fronte a comunità locali assuefatte a
certi modelli di vita e culturali è quello di scuoterle e di ridisegnare un
orizzonte di convivenza civile fondato sulla solidarietà, il multiculturalismo,
il sapere, la salute ed il recupero del lavoro come elemento fondante
dell’identità individuale e collettiva.
Fano merita di ricevere dalla politica risposte adeguate di fronte alla
crisi che ha colpito pesantemente l’economia e settori produttivi quali la
cantieristica, l’abbigliamento e l’edilizia, tra i più importanti della città e
della regione. Fano merita investimenti sul sapere, la cultura, l’innovazione,
e una programmazione seria capace di migliorare la coesione sociale, la qualità
dei servizi e il benessere collettivo. Fano merita un nuovo turismo, nuovi
spazi per i bambini e per i giovani, nuove iniziative e eventi capaci di
attrarre e divertire le persone. D’altra parte, Fano merita di uscire
dall’isolamento in cui è stata confinata da una cultura del campanile per
ritornare ad essere protagonista nella nostra provincia, nella nostra regione,
nel nostro paese.
3. LA
PERSONALIZZAZIONE. Possiamo infatti essere coerenti e credibili solo se
affrontiamo i dibattiti sul “CHI?” alla
fine del percorso. Il che vuol dire che prima di chiedersi qual è la persona migliore
da mettere in campo, dovremmo rispondere al “COSA?” e al “COME?” (idee e
progetti). Il “chi”, oltretutto, non sarà una persona singola, ma l’insieme
degli uomini e donne che sapranno interpretare al meglio le idee elaborate con
competenza, impegno e serietà.
Per queste ragioni, come ho scritto in questo blog, voglio metterci la
faccia, ossia ho dato la mia disponibilità per vivere questo entusiasmante
percorso.
Per queste ragioni mi sono speso, con sacrificio e impegno, a
organizzare questo momento di condivisione e confronto.
Luca Stefanelli
Consigliere Comunale PD
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