Comunicato
stampa su FONDAZIONE CRF E BANCA MARCHE
Tutti
hanno voluto una banca regionale al servizio del sistema produttivo regionale,
come Banca Marche.
Specialmente
quella destra che oggi tenta di smarcarsi, visto come sono andate le cose, in
conseguenza di una gestione “allegra”. Una gestione la cui responsabilità e i
possibili beneficiari, non vanno cercati tra quegli operai che oggi vengono
espulsi dalle fabbriche, ma più verosimilmente tra i loro datori di lavoro. Il
basso rendimento delle azioni BdM non è colpa di chi le ha comprate (migliaia
di cittadini e fondazioni) ma di chi ha gestito la Banca Marche e su questo
sarà la magistratura ad accertare i fatti.
Altra
cosa la vicenda della Fondazione Carifano.
Aguzzi
e Carloni non hanno mai avuto una propria politica sulla Fondazione e si sono
dichiarati d’accordo con le decisioni di quest’ultima sempre e a prescindere,
anche quando alcune scelte andavano almeno discusse. Allora sarebbe bene che la politica rimanesse
sempre fuori dalle decisioni della fondazione.
L’acquisto
e ristrutturazione di immobili e la diatriba tra chi voleva il palazzetto dello
sport o la piscina, solo di qualche mese fa, sono la prova provata di
amministratori che non hanno mai avuto un’idea sul ruolo delle Fondazioni.
Poi il
sindaco ha avuto un rispetto istituzionale nei confronti della Fondazione,
quasi a prendere le distanze dal Consigliere regionale.
In
questi anni, la mia modesta critica all’operato della Fondazione CRF e della
sua politica, nasce dalla convinzione che le erogazioni, in un momento così
drammatico, dovevano andare più a favore delle famiglie che non hanno soldi per
fare la spesa o per pagare l’affitto e le bollette del gas e dell’acqua,
piuttosto che all’acquisto degli immobili.
È mia
convinzione, infatti, che in un momento drammatico come quello che stiamo
vivendo, le Fondazioni hanno un unico e imprescindibile scopo: salvare lo Stato
Sociale.
Di
conseguenza, cari amministratori della Fondazione CRF, lasciate perdere Carloni
che vi attacca per coprire un’amministrazione comunale che non è riuscita a
realizzare il benché minimo progetto in dieci anni e impegnatevi a cambiare
velocemente e radicalmente la politica delle erogazioni.
Proponete
quindi maggiori contributi alle politiche sociali dei Comuni, alla Caritas,
alle mense come quella di S. Paterniano,
alle associazioni del volontariato e alle attrezzature biomediche e per
la diagnosi in campo sanitario.
Solo
così si potranno fugare i dubbi agli occhi dei cittadini che rimangono i veri
destinatari e interlocutori della Fondazione.
Luca Stefanelli,
consigliere comunale PD
Fano, 16 settembre 2013
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